Breve storia del Teatro Lirico di Cagliari

Il Teatro Lirico di Cagliari 
photo Priamo Tolu

 

Il Concorso nazionale per il Nuovo Teatro Comunale viene bandito, dall'Amministrazione cagliaritana, nel 1964. La città mancava di un vero e proprio teatro dagli anni dell'ultimo conflitto mondiale: le antiche sale del Politeama Regina Margherita e del Teatro Civico, entrambe nel centro storico, erano state infatti distrutte rispettivamente nel 1942 da un incendio e nel 1943 da due successive incursioni aeree alleate. Nei decenni successivi i concerti e gli allestimenti lirici avevano trovato ospitalità in due sale, il cine-teatro Massimo e l'Auditorium del Conservatorio, e in spazi di fortuna, che però avevano sempre pesantemente condizionato la programmazione. 
Dei 34 progetti presentati al Concorso, tra i quali spiccano i nomi degli architetti Paolo Portoghesi, Carlo Mollino e Maurizio Sacripanti, 8 vennero ammessi alla fase finale nella quale fu dichiarato vincitore, tre anni più tardi, quello denominato "GGG" e firmato dagli architetti bergamaschi Luciano Galmozzi, Francesco Ginoulhiac e Teresa Ginoulhiac Arslan.

Il concorso fu, dai media locali e nazionali, sottoposto a non pochi giudizi negativi rivolti soprattutto alla giuria da parte di autorevoli critici come ad esempio Bruno Zevi, non tanto per la scelta comunque apprezzata - «[...] volevate un teatro lirico a Cagliari? Ecco quanto di meglio si può fare.»* -, quanto per non aver premiato la soluzione polifunzionale ed avveniristica dell'arch. Maurizio Sacripanti - «[...] Il futuro però appartiene alla ricerca di Sacripanti, cioè ad un poliorganismo atto ad assorbire attività molteplici e ad inserirsi al centro della vita culturale, rappresentativa, e persino commerciale di una città moderna.»** -.

Quattro anni dopo venne aperto il cantiere e, dopo una lunghissima stagione di lavori e di interruzioni, il Teatro Comunale di Cagliari fu inaugurato il 2 settembre 1993.
L'opera, per quanto ancora da completare in parecchi locali di servizio ed ultimata nelle finiture interne dei foyer e della sala con scelte sicuramente differenti da quelle immaginate dai progettisti, è comunque considerata interessante - «probabilmente il più interessante teatro realizzato in Italia nel dopoguerra, ampiamente fornito di infrastrutture tecniche, capace di accogliere ogni momento della produzione, [...] e di assumere un ruolo di primo piano e originale, sia nella vita culturale della Sardegna che più in generale nel contesto nazionale.»***

Il Nuovo Teatro Comunale, in base alla Legge "Corona" n. 800/1968, viene affidato in gestione all'Ente Lirico "Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina", in seguito trasformato in "Fondazione Teatro Lirico di Cagliari" (Legge "Veltroni" n. 367/1996).

L'edificio, contraddistinto soprattutto dalle pareti in calcestruzzo "faccia a vista", tipiche della corrente architettonica del Brutalismo, insieme al tetto "a sella" ricoperto da una grande lastra di rame brunito priva di gerarchia geometrica, richiama, così come riconosciuto da diversi critici, alcuni dei lavori di uno dei grandi maestri dell'architettura europea, Alvar Aalto. 
Caratterizzato da un gioco di vuoto e pieno, aggetti e rientranze, con ampie vetrate soprattutto nella parte d'ingresso del pubblico, presenta un'area di circa 5.000 mq in pianta su cinque piani fuori terra ed uno interrato. Il palcoscenico, di 23 metri di larghezza più 10 metri per lato (sbarchi necessari per la movimentazione delle scene), 25 metri di profondità e con una torre scenica alta sotto graticcia 23 metri, è reso ulteriormente funzionale, oltre che da quattro ordini di ballatoi, dai 43 tiri motorizzati (lineari e puntuali) aventi caratteristiche di velocità e silenziosità fondamentali per gli allestimenti scenici di moderna rappresentazione. L'arco scenico e l'intera sala sono rivestiti con pannellature di gesso e legno per una resa acustica ottimale, mentre il boccascena mobile, alto 9 metri, consente la variabilità della larghezza dai 13 ai 16 metri. Il golfo mistico, sistemato su una doppia piattaforma mobile, permette diverse possibilità di utilizzo per grandi e piccole orchestre e soprattutto il posizionamento ad altezze variabili da quella della platea a quella del palcoscenico. I posti totali sono 1640 distribuiti fra platea (800 posti) e due ordini di logge (400 posti circa ciascuna). Gli ampi foyer, caratterizzati da un susseguirsi di piani sfalsati, consentono di ammirare dall'alto verso il basso e viceversa, un articolato gioco di volumi. Gli uffici amministrativi, tecnici, le sale prove orchestra, coro e regia, diversi laboratori di produzione quali officina fabbri, falegnameria/scenografia, luci di scena, fonica, attrezzeria, sartoria, trattamento tessuti e lavanderia, completano l'attuale disposizione funzionale del Teatro Comunale.

Nell'ambito dei lavori di completamento eseguiti nel corso degli ultimi anni, limitatamente ai brevi periodi annuali di sospensione dell'attività, sono stati realizzati diversi interventi volti, oltre che alla sistemazione di alcune aree incomplete, anche alla visibilità dell'immagine del Teatro, attraverso l'ideazione del nuovo logo, degli arredi interni, dell'illuminazione interna ed esterna, della portineria, della nuova biglietteria, dell'ingresso principale ed ancora del book-shop e dell'allestimento del ristorante, situato al piano del foyer di platea.

Con la realizzazione del Parco della Musica di Cagliari, il Teatro Comunale è stato integrato con i nuovi laboratori, dislocandoli ad opportuna distanza dall'area artistica, ed un teatro ridotto da 320 posti. L'area tra il Teatro Lirico ed il Conservatorio Statale di Musica "Giovanni Pierluigi da Palestrina" e tra il Teatro Lirico ed il THotel, è stata riqualificata realizzando le piazze Nuova e Nazzari, sotto le quali sono state ricavati due piani interrati per autorimesse. In particolare nella Piazza Amedeo Nazzari, dall'estate 2020, la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari allestisce, per la stagione estiva all'aperto, l'Arena Giusy Devinu, nome del noto soprano cagliaritano al quale è stato intitolato l'attiguo piazzale di raccordo tra la via Sant'Alenixedda e la piazza Nazzari, con capienza potenziale di circa 1800/2000 spettatori.


*Bruno Zevi, L'Espresso - Nasce in Sardegna il Teatro in condominio, 17 ottobre 1965/Cronache di architettura - Universale Laterza , Bari, 1970, pag. 78

**Ibidem pag.79

***F. Sforza, Grandi Teatri Italiani, Roma, Editalia, 1993, pag. 187

 

Documenti in allegato:

- Articolo tratto dalla rivista L'architettura - cronache e storia - Direttore Bruno Zevi - 123, anno XI/n. 9 gennaio 1966, pagg. 582-584.

- Articolo tratto dalla rivista L'architettura - cronache e storia - Direttore Bruno Zevi - presentazione di Renato Pedio - 433, n. 11 novembre 1991 pagg. 858-869.

- Capitolo II - GGG - dalla tesi di laurea del dott. Marco Corona dal titolo L'ALTRO TEATRO - Il Concorso Nazionale per il Nuovo Teatro Comunale di Cagliari - Politecnico di Torino - Architettura Costruzioni Città - AA/2017-18.

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