Enrico Pieranunzi, Gabriele Pieranunzi
e Gabriele Mirabassi suonano Gershwin

Enrico Pieranunzi (pianoforte), Gabriele Pieranunzi (violino)
Gabriele Mirabassi (clarinetto)
photo © Soukizy.com


Play Gershwin: imperdibile omaggio al grande compositore americano,
mercoledì 2 novembre alle 20.30 per la Stagione concertistica 2022

Mercoledì 2 novembre alle 20.30 (turno A) è in programma il quattordicesimo appuntamento della Stagione concertistica 2022 del Teatro Lirico di Cagliari che presenta un'eccellente e particolare serata di musica cameristica: Enrico Pieranunzi (pianoforte), Gabriele Pieranunzi (violino) e Gabriele Mirabassi (clarinetto), affermato complesso di fama mondiale grazie alle loro raffinate interpretazioni, si presentano con Play Gershwin, un imperdibile omaggio a George Gershwin (New York, 1898 - Los Angeles, 1937).

Il programma musicale prevede: An American in Paris*, Preludio n. 2* di George Gershwin; Variazioni su un tema di Gershwin di Enrico Pieranunzi; da Porgy and Bess: My man's gone now; It ain't necessarily so di George Gershwin - Jasha Heifetz; The man I love, I got rhythm, Rhapsody in Blue* di George Gershwin (*trascrizioni/elaborazioni originali di Enrico Pieranunzi).

«Figura centrale nella storia della moderna musica americana, Gershwin fu insieme songwriter dalla vena inesauribile, pianista brillantissimo, compositore di fervida immaginazione.

Ma fu soprattutto lucido assertore di una visione straordinariamente profetica della musica, al cui centro troviamo quella fusione jazz/classica che ha anticipato di quasi un secolo quanto sta accadendo oggi intorno a noi. Ne sono esempi notissimi An American in Paris e Rhapsody in Blue, che vengono proposti al pubblico in versioni cameristiche capaci, grazie all'appassionato lavoro di trascrizione operato, di mantenere tutto il fascino e l'energia delle versioni originali.

"Se ci sono idee e feeling", ebbe modo di scrivere Gershwin "tutto è possibile in musica". La storia gli ha dato ragione.

E "Play Gershwin" intende rendere omaggio al coraggioso, attualissimo pensiero musicale di uno dei piú straordinari musicisti di tutti i tempi.
Gershwin compose An American in Paris nel 1928, poco dopo aver appreso autonomamente i segreti dell'orchestrazione. Fu questa probabilmente la ragione per cui decise di dare alla sua nuova composizione una veste orchestrale particolarmente ampia, utilizzando un organico di dimensioni enormi e facendo del brano una sorta di test per le sue neo-acquisite capacità di orchestratore. Devo ammettere che quando ho avuto per la prima volta davanti agli occhi l'ipertrofica partitura, il mio pur fortissimo desiderio di trascrivere questo brano ha per un attimo vacillato: com'era possibile far suonare tutta quella mole di musica a tre soli strumentisti? Ma non mi sono scoraggiato e ho portato avanti la sfida potendo contare, per fortuna, su altre due preziose fonti: l'ottima trascrizione per pianoforte solo di William Daly - fidatissimo collaboratore di Gershwin - e la versione per due pianoforti scritta da quest'ultimo contemporaneamente alla partitura orchestrale. Così, confrontando una fonte con l'altra, tagliando periodi, aggiungendo battute e inserendo, poco prima del finale, una mia breve cadenza originale (in "stile Gershwin" naturalmente), ho potuto ridisegnare in maniera del tutto nuova la forma di questo celeberrimo poema sinfonico.
Rhapsody in Blue è stata un'altra trascrizione apparentemente impossibile. C'era innanzitutto da decidere se lasciare integra, oppure no, la ben nota parte solistica di pianoforte del brano, scritta nel 1924 dal ventiseienne Gershwin (nelle esecuzioni di Rhapsody in Blue in cui si suona la versione originale per pianoforte e orchestra vengono effettuati numerosi tagli, peraltro previsti in partitura). Presa la decisione di lasciare quella famosa parte interamente come scritta mi sono trovato di fronte al seguente problema: a chi affidare certi passaggi d'orchestra piuttosto corposi visto che avevo a disposizione soltanto pianoforte violino e clarinetto? La risposta non lasciava dubbi: al mio meraviglioso strumento naturalmente, il pianoforte, che così si è trovato raddoppiato il suo carico di lavoro (noblesse oblige...). Atto finale, (ri)strumentare passaggi non suonati dal pianoforte e lasciare ai miei due eccellenti partner l'onore-onere della loro esecuzione.
Quanto ai Preludi, scritti da Gershwin per pianoforte solo, essi sembravano ad un primo sguardo non offrire particolari problemi di trascrizione, trattandosi solo, in apparenza, di (re)distribuire fra i tre strumenti il materiale melodico. Ma non è stato così semplice. Nel trascriverli ho dovuto infatti tener conto sia di imprescindibili aspetti tecnici (estensione e qualità timbrica degli strumenti stessi) sia, soprattutto, di quegli elementi formali che consentissero di dare il maggior risalto possibile alla struttura narrativa dei brani.
Post Scriptum
Sulla straordinaria genialità di George Gershwin non dovrebbero ormai sussistere più dubbi, anche se la figura del grande pianista e compositore statunitense è tuttora oggetto di numerosi e persistenti equivoci musicologici. Se comunque per dimostrare in maniera inoppugnabile la sua genialità si rendesse necessaria una prova ulteriore, ebbene tale prova la si troverebbe facilmente proprio in questo programma. La musica di Gershwin ha infatti la caratteristica di mantenere intatta la sua travolgente vitalità e la sua potente, inequivocabile identità anche quando l'organico in uso è del tutto diverso da quelli originali. Che è esattamente quanto accade in "Play Gershwin"». (Enrico Pieranunzi)

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

Prezzi biglietti: platea € 35 (settore giallo), € 30 (settore rosso), € 25 (settore blu); I loggia € 30 (settore giallo), € 25 (settore rosso), € 20 (settore blu); II loggia € 10 (settore unico).

Ai giovani under 30 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull'acquisto dei biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

È consentito l'uso dei voucher (Stagione concertistica 2020 - Stagione lirica e di balletto 2020) per il pagamento dei biglietti (dietro presentazione degli stessi voucher). Si invita ad utilizzare il pagamento elettronico (carte di credito e bancomat), soprattutto per un'eventuale differenza da integrare (se il voucher fosse di importo inferiore al prezzo del biglietto).

Il Teatro Lirico di Cagliari continua ad offrire la possibilità, al variegato e multiforme pubblico di giovani e giovanissimi studenti di tutte le scuole sarde di qualsiasi ordine e grado, di avvicinarsi ancora una volta o, in alcuni casi, per la prima volta all'affascinante mondo del teatro musicale a condizioni davvero vantaggiose ed agevolate.

Anche in occasione di questo spettacolo, sono a disposizione biglietti, al prezzo promozionale di € 2, per tutte le scuole della Sardegna, compresi i conservatori e le università.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell'inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant'Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 - 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

Gabriele Mirabassi - Clarinetto 
Si muove con uguale disinvoltura sia nella musica classica che nel jazz. Negli ultimi anni svolge una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in genere. Collabora inoltre sistematicamente con artisti di ambiti eterogenei, partecipando a progetti di teatro, danza, canzone d'autore. Le collaborazioni, quindi, nel corso degli anni sono state numerosissime. Nel jazz, figurano fra i tanti: Richard Galliano, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Marc Johnson, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Battaglia, Roberto Gatto, Rabih Abu Khalil, Edmar Castaneda. In Brasile: Guinga, André Mehmari, Monica Salmaso, Sergio Assad, Trio Madeira Brasil, Orquestra a Base de Sopro di Curitiba. Nella musica classica: John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Gabriele Pieranunzi, Maurizio Baglini, Andrea Rebaudengo, Cristina Zavalloni, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orchestra d'Archi Italiana, Banda Sinfonica do Estado de São Paulo, Ensemble Conductus, Orchestra Bruno Maderna. Inoltre ha collaborato in vari ambiti (teatro, canzone d'autore, danza) con, per citarne solo alcuni: Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Tosca, Giorgio Rossi, David Riondino, Marco Paolini. Oltre ad essere leader del Quartetto "Canto di ebano" (premiato col Premio della Critica Arrigo Polillo come "Miglior disco dell'anno Top Jazz 2008"), suona attualmente in duo con i chitarristi brasiliani Guinga e Roberto Taufic, coi pianisti André Mehmari, Andrea Lucchesini e Enrico Zanisi, con l'arpista Edmar Castaneda e con il fisarmonicista Simone Zanchini. Particolarmente interessato alla definizione di una poetica musicale che faccia incontrare il repertorio colto con quello popolare, presenta un programma di opere solistiche per clarinetto e orchestra d'archi da lui appositamente commissionate.

Enrico Pieranunzi - Pianoforte 
Pianista, compositore, arrangiatore è tra i più noti ed apprezzati protagonisti della scena jazzistica internazionale. Ha registrato più di 70 cd a suo nome, spaziando dal piano solo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d'incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Si è esibito, oltre che sui palcoscenici dei principali paesi europei, in Sud America, Giappone, e, numerose volte, negli Stati Uniti. È l'unico musicista italiano ad aver suonato più volte e ad aver registrato a suo nome nello storico "Village Vanguard" di New York. Tra i numerosi riconoscimenti per la sua attività musicale le tre affermazioni (1989, 2003, 2008) come miglior musicista italiano nell'annuale referendum "Top Jazz" della rivista "Musica Jazz", il "Django d'Or" francese (1997) come miglior musicista europeo, l'Echo Award 2014 in Germania come "Best International Piano Player" e il premio "Una vita per il jazz" assegnatogli ancora nel 2014 dalla rivista "Musica Jazz". Parecchie sue composizioni sono diventate veri e propri standard suonati e registrati da musicisti di tutto il mondo. Tra queste figurano: Night Bird, Don't forget the poet, Les Amants, Fellini's Waltz, Je ne sais quoi, Trasnoche, Coralie. Alcune di esse sono state pubblicate nei prestigiosi "New Real Book" statunitensi. Nel 2009 il musicologo e giornalista francese Ludovic Florin ha presentato, alla Università Sorbona, come sua tesi di dottorato, un ampio scritto dedicato al linguaggio musicale del pianista italiano dal titolo: Par-delà les clivages ou l'harmonie des contraires: une approche de la musique d'Enrico Pieranunzi. È stato scritto di lui: «Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo» (Ray Spencer, "Jazz Journal"); «Il più lirico e fantasioso tra i pianisti di oggi» ("All about jazz"); «Tra i migliori pianisti del mondo» ("The Wall Street Journal").

Gabriele Pieranunzi - Violino 
Già allievo di Salvatore Accardo e di Stefan Gheorghiu, si è presto imposto all'attenzione del pubblico e della critica avendo ottenuto una lunga serie di premi in importanti competizioni internazionali: Niccolò Paganini di Genova 1988 e 1990, Tibor Varga di Sion, Ludwig Spohr di Friburgo, Romano Romanini di Brescia, Rodolfo Lipizer di Gorizia, Giovanni Battista Viotti di Vercelli, Biennale di Vittorio Veneto. La sua attività lo ha portato ad esibirsi nei principali centri musicali in Italia ed all'estero: Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Accademia Chigiana di Siena, Wigmore Hall di Londra, City of Birmingham Symphony Orchestra, Herculeesaal di Monaco di Baviera, Teatro Coliseum di Buenos Aires, Opera City Hall di Tokyo, Malmoe Symphony Orchestra, Franz Liszt Chamber Orchestra di Budapest, Filarmonica George Enescu di Bucarest, Festival Bemus di Belgrado, Solisti di Mosca, Teatro Regio di Torino, Orchestra Sinfonica "Giuseppe Verdi" di Milano, Settimane Musicali di Stresa, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Teatro di San Carlo di Napoli, collaborando con musicisti quali: Jeffrey Tate, Vladimir Fedoseyev, Gianandrea Noseda, Aldo Ceccato, Matthias Bamert, Aloys Kontarsky, Rainer Kussmaul, Nelson Goerner, Bruno Canino, Rocco Filippini, Yuri Bashmet, Franco Petracchi. Su invito del Comune di Genova, ha più volte suonato il "Guarneri del Gesu" appartenuto a Niccolò Paganini. Tra le sue pubblicazioni discografiche si ricordano il Concerto per violino e fiati op. 12 di Kurt Weill, con i fiati del Teatro San Carlo e la direzione di Jeffrey Tate per l'etichetta Concerto Classics e l'integrale dei Quartetti per pianoforte ed archi di Mendelssohn per Decca-Universal. Tra i successi più recenti si ricordano: l'invito all'Al Bustan Festival di Beirut, nel quale ha eseguito il Concerto n. 2 "La campanella" di Paganini, riscuotendo un ottimo successo di pubblico e critica; l'uscita per la rivista "Amadeus" del cd dedicato a Ernest Chausson con l'esecuzione del Concerto per violino, pianoforte e quartetto d'archi op. 21 con la pianista Jin Ju ed il quartetto d'archi della Philharmonia Orchestra di Londra (Philharmonia Chamber Players), con i quali ha anche effettuato, nella Stagione di concerti 2019-2020, una tournée in Italia che ha toccato alcune tra le più importanti società di concerti; la partecipazione, insieme a Roberto Cominati e agli Archi del San Carlo, allo Stradivari Festival di Cremona (ottobre 2020), con lusinghieri riscontri di pubblico e critica; gli inviti all'Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma in duo con Giorgia Tomassi e alle Serate Musicali di Milano in trio d'archi con Laura Gorna e Francesco Fiore. Di recente pubblicazione, per l'etichetta Aulicus Classics, un cd (registrazione live del 1999) con il Quartetto n. 1 di Mozart e il Quartetto per pianoforte ed archi di Schumann con Francesco Fiore (viola), Rocco Filippini (violoncello) e Alfons Kontarsky (pianoforte) e per l'etichetta tedesca CPO i Tre Duetti concertanti per violino e fagotto (Paolo Carlini) ed il Quartetto per archi n. 3 di Paganini (con ottime recensioni: The Strad - Fonoforum). Sempre Aulicus Classics ha pubblicato nel 2021 un ulteriore cd live con Bruno Canino, Jeffrey Tate, Francesco Fiore e Cecilia Radic, nel quale c'è la Sonata per violino e pianoforte di Respighi eseguita alla Wigmore Hall di Londra. Suona il violino Ferdinando Gagliano del 1762, già appartenuto alla grande violinista Gioconda de Vito, gentilmente messo a disposizione dall'Associazione Pro Canale Onlus.

© Ufficio Stampa Teatro Lirico di Cagliari

 

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